Fuori
Stagione

Marmitte dei Giganti, il canyon di casa nostra

Una Gola scavata nel tempo dal fiume Metauro offre uno spettacolo sorprendente.
Siamo nell’entroterra marchigiano, a circa 2 km dal centro di Fossombrone, comune di quasi 10mila abitanti in provincia di Pesaro e Urbino che vanta preziose testimonianze storiche e artistiche fin dall’ epoca romana e preromana. Senza dimenticare le tracce lasciate lungo il Medioevo e il Rinascimento. Grazie alla collocazione strategica lungo la via Flaminia,Fossombrone ha svolto un ruolo vitale nel mezzo della valle del Metauro proseguito anche nei secoli successivi.

Le Marmitte dei Giganti prendono il nome da una gola stretta costituita da rocce di forma singolare, modellate dallo scorrere del fiume che ha provocato fenomeni erosivi, con fenditure nella roccia di altezza variabile (si arriva anche a 30 metri).  La gola è conosciuto anche come Forra di San Lazzaro, dal nome dalla località in cui si trova tra la frazione di Calmazzo e Fossombrone. La forra è lunga circa 500 metri e viene anche percorso in canoa.

Gorghi del fiume Metauro. marmitte dei Giganti

Uno scorcio dei gorghi del Metauro

Siamo in una zona di grande interesse geologico, naturalistico e storico: a meno di 15 km dalle Marmitte dei Giganti si trova infatti la Gola del Furlo, creata da un affluente del Metauro, il Candigliano, e Riserva naturale dal 2001. Da queste parti è possibile avvistare esemplari di aquila reale, airone cenerino, falco pellegrino ed anche di cormorano. Pur trattandosi di un uccello marino, d’inverno i cormorani dimorano nella Gola del Furlo, dove hanno costituito un grande dormitorio (Roost) per proteggersi dai predatori.  dal punto di vista storico, le soluzioni tecniche individuate per il passaggio della Gola, aggirabile solo attraverso un sentiero impervio a qualche decina di metri dal fondovalle, permise ai Romani di realizzare il collegamento tra Roma e Rimini. Era il 220 a.C e a capo dei Romani c’era il Console Gaio Flaminio. La via di comunicazione prenderà appunto il nome di via Flaminia in suo onore,

 

 

Le Marmitte dei Giganti si inseriscono dunque in un contesto del tutto particolare.

 

Come arrivarci:

Le Marmitte dei Giganti si trovano in località San Lazzaro, nei pressi della Parrocchia di San Venanzio.
Per arrivarci seguire le indicazioni Marmitte dei Giganti e parcheggiare al di là del ponte di Diocleziano, noto anche come Ponte dei Saltelli, da cui si gode una vista panoramica sullo slalom che il Metauro compie tra le rocce. Le Marmitte in prossimità del ponte, a monte e a valle, sono particolarmente visibili e suggestive.

Purtroppo il percorso a piedi non è indicato benissimo. Si snoda sulla riva nord del fiume, seguendo le indicazioni che si trovano prima del ponte, venendo dalla strada principale. Dopo aver percorso pochi metri in piano si scende lungo una strada sterrata, molto dissestata con ciotoli e laterizi abbandonati. Da questa via si accede ad un sentiero pianeggiante, che si snoda in modo ma non sempre visibile consente ai visitatori di camminare tra le rocce dei canyon e tratti in terra battuta a ridosso del bosco situato sulla riva nord. E’ consigliabile affrontare il percorso con scarpe da trekking o comunque con calzature dotate di suole antiscivolo per la possibile presenza di fango, sassi e pozzanghere che possono rendere pericolosi alcuni passaggi.

 

Per saperne di più sugli aspetti geologici di queste singolari formazioni rocciose vedi https://www.terreraremarche.it/it/db/4025/luoghi/le-marmitte-dei-giganti

Merita una visita anche Fossombrone con la sua Cittadella fortificata da un lato ed il convento dei cappuccini  dall’altro. Sono presenti numerosi palazzi nobiliari e le residenze ducali dei Montefeltro e dei Della Rovere. Il Museo civico e archeologico Augusto Vernarecci conserva reperti del periodo preromano e romano, mentre la  Pinacoteca civica ospita opere di Federico Barocci, attivo tra il Cinque e Seicento e Giovanni Francesco Guerrieri da Fossombrone, artista del Seicento

 

Matteo Ganino (foto e testo)

 

Guarda gli ultimi post

Cordova

Perfetti sconosciuti, monumenti “invisibili” a Milano

Ferrara, gioiello Unesco tutto da gustare

Ciclabile Milano-Pavia